Itinerari - MTB - Val Maone (traversata da Campo Imperatore a Pietracamela fino a Montorio al Vomano)

"...A mano a mano che salivamo, se ci guardavamo indietro, la nostra vista si allargava sull'intiero altipiano e scopriva, in tutto il suo splendore, la mole grandiosa del Gran Sasso..." 
(Ignazio Silone, in La terra e la gente in Abruzzo ) 

Questo itinerario è parte dell'itinerario che collegava, in passato, la conca Aquilana con Pietracamela e quindi Teramo. Si partiva da Assergi fino al passo della Portella quindi si scendeva a Campo Pericoli e nella Val Maone fino a Pietracamela. De Marchi, nel 1573, descrivendo la 1^ ascensione alla vetta occidentale del Corno Grande, ricorda che i valligiani di Pietracamela discendevano i pendii innevati lungo il Vallone della Portella, a cavalcioni dei rotoli di panno – i carfagni di lana, che dall’Aquila raggiungevano la Toscana ed i mercati europei. Inoltre per controllare la ripida discesa i pretaroli utilizzavano dei bastoni con la punta di ferro e speroni applicati ai talloni, antenati degli attuali ramponi.

L'itinerario prende il via dall'arrivo delle funivia di Campo Imperatore (alla data di oggi chiusa per lavori), dove possiamo trovare l'Albergo in cui fu imprigionato Mussolini tra il 28 agosto e il 12 settembre 1943, e dove si svolse l'operazione quercia che portò alla liberazione del dittatore (Ulteriori informazioni), l'arrivo della vecchia funivia Fonte del Cerreto - Campo Imperatore realizzata tra 1934 e il 1936  (Ceretti e Tanfani), la Chiesetta della Madonna della Neve (la Chiesa più alta d'Europa) e l'osservatorio.

Da qui si prende il sentiero che con ripide svolte porta al Rif. Duca degli Abruzzi di proprietà della Sez. di Roma posizionato sulla cresta della Portella a quota 2388 (Ulteriori informazioni). Giunti al rifugio si apre una spettacolare vista sul Corno Grande, Campo Pericoli, Intermesoli , Monte Corvo e la vallata dell'Aquila. Da qui si prende il sentiero a destra (da percorrere assolutamente a spinta in alcuni tratti esposti) che poco dopo cambia versante e quindi raggiunge sella di Monte Aquila. La sella si poteva raggiungere anche con il sentiero "estivo" che taglia a mezza costa sotto la cresta ma è sicuramente molto più affollato, scomodo e meno spettacolare.
Da qui si segue il sentiero per il Rif. Garibaldi (ad oggi non gestito e chiuso) costruito nel  1886, primo rifugio del Gran Sasso,  che si raggiunge in brevissimo tempo. si continua su uno spettacolare single track fino a raggiungere la parte bassa di Campo Pericoli con le capanne, costruzioni dei pastori che portavano le greggi in alta quota (Singolare complesso pastorale, che testimonia la frequentazione di questi luoghi sin dalla preistoria. E’ tra i siti più in quota d’Abruzzo, composto di cinque capanne in pietra a secco appoggiate a grandi massi isolati e delimitate da recinti esterni in pietra).
Quindi si imbocca la Val Maone, chiusa a destra dal Corno Piccolo e a sinistra della imponenti pareti dei pilastri di Intermesoli (dove si trovano tra le vie d'arrampicata più complesse dell'intero gruppo). Si passa vicino a giganteschi massi erratici e si prosegue sempre su sentiero fino a giungere alle sorgenti del Rio Arno, per vedere le cascate è necessaria una deviazione di pochi minuti. Da qui invece di continuare sul fondo valle risaliamo per la sterrata a destra che in breve ci porta al bosco ed una rapida discesa a Prati di Tivo.
Dal piazzale di Prati di Tivo, dove si trova una fontana ed è possibile rifocillarsi nei tanti locali presenti ma soprattutto ammirare la parete nord del Corno Piccolo dove si sono scritte alcune delle pagine dell'alpinismo eroico del Gran Sasso, torniamo indietro sull'asfalto e prendiamo il sentiero (segnalato) a destra che va verso l'Albergo dei prati bassi e poi continua prima in una radura e quindi si entra nel bosco, da qui si segue un single track con alcuni passaggi impegnativi fino a giungere al paese di Pietracamela.
Il paese di Pietracamela ha visto nascere nel 1925 un gruppo noto come Aquilotti del Gran Sasso, uno dei primi gruppi di alpinisti nati in Italia basti pensare che i famosi Scoiattoli di Cortina sono del 1939 e i Ragni di Lecco del 1946. (approfondimento).
Da qui è possibile in vari modi proseguire per Montorio al Vomano, sulla strada asfaltata o ancora su sentiero fino a Cerqueto e quindi su strada asfaltata.
Il recupero delle auto è decisamente lungo (oltre 60 km).

L'itinerario è anche una classica scialpinistica e un'escursione estiva suggestiva.

Diff. BC/OC
Tempo oltre 5 ore
Dislivello in salita circa 400 metri in dicesa oltre 2000 metri
Cartografia Carta del Gran Sasso edita dal CAI dell'Aquila

Note
L'itinerario si svolge interamente nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e su sentieri particolarmente affollati, quindi è necessario comportarsi di conseguenza non danneggiando l'ambiente e rispettando gli escursionisti (ricordate che in montagna chi va in salita ha la precedenza).
La Val Maone è ufficialmente chiusa da un'ordinanza del Sindaco di Pietracamela (qui un interessante approfondimento).

Commenti