Itinerari - Escursionismo - Corno Grande - Direttissima

"Hora descriverò e dissegnerò un monte che è detto Corno il quale è il più alto in Italia et è posto nella provincia  d'Abbruzzo." (Francesco De Marchi)


L'ingegnere militare Francesco De Marchi sale nel 1573 la vetta del Occidentale del Gran Sasso e così descrive la vista dalla cima "... mirand'all'intorno,  pareva che io fussi in aria, perché tutti gli altissimi monti che gli sono appresso erano molto più bassi..."


Quella del 1573 di De Marchi con Francesco Di Domenico, cacciatore di camisci e quindi utilizzato come guida, i fratelli Simone e Giampietro Di Giulio di Assergi  e accompagnati anche da Cesare Schiafinato di Milano e Diomede dell'Aquila è la prima salita documentata alla vetta occidentale del Corno Grande.

Il Corno Grande la vetta più alta degli appennini, svetta sopra l'altopiano di Campo Imperatore ed invita tutti quelli che raggiungono l'altopiano a raggiungere la sua cima.

Per raggiungere la vetta da Campo Imperatore (quindi da sud) ci sono principalemente tre itinerari:
  1. la normale da sud che da campo imperatore, raggiunge campo pericoli, conca degli invalidi e quindi si unisce alla normale da nord fino alla vetta (diff. E con tratti EE), ed è l'unica che non richiede di arrampicare, ma è lunga e faticosa;
  2. la via delle creste che da conca degli invalida segue la cresta fino a quasi la vetta (diff. EE);
  3. la direttissima ovvero la via alpinistica più semplice (diff. F) richiede buona capacità e soprattutto bisogna avere la certezza di non soffrire di vertigini.
In questo post noi ci interesseremo dell'ultimo ovvero della direttissima. La direttissima è stata salita la prima volta da Giovanni Acitelli, Orlando Gualerzi, Ignazio Gavini e Vittorio Rebaudi il 26 agosto del 1892.

Da Campo Imperatore si raggiunge la sella di monte Aquila (q. 2335 m) seguendo l'evidente sentiero a mezza costa che parte da dietro l'osservatorio astronomico. Da qui si prosegue verso destra per raggiungere brevemente sella di Corno Grande (q. 2421 m). A questo punto il sentiero comincia a salire per tracce (presenti diversi segni) fino a raggiungere l'evidente "Sassone" (q. 2579 m). Da qui conviene indossare il casco ed eventualmente assicurare chi potrebbe avere dei problemi nei tratti esposti. Si continua verso l'evidente canale tralasciando il sentierino a destra che porta al bivacco Bafile e si prosegue dritti seguendo i segni verdi. Si percorre il canalino che presenta alcuni passaggi di II Grado fino a raggiungerne il termine. Qui si traversa verso destra si supera una costola (passaggio più esposto) per entrare in un canale che ormai senza difficoltà ci porterà in vetta (q. 2912 m).

Per la discesa conviene seguire la via normale da sud.

Diff. F
Tempo 4/5 ore
Dislivello 800 metri circa

Note si consiglia l'uso del casco vista la facilità con cui nel canale cadono le pietre. L'escursione è di carattere alpinistico, semplice ma sempre una salita alpinistica quindi è da affrontare solo se ci si sente sicuri ed adeguatamente preparati ed equipaggiati.


Cartografia: carta del Gran Sasso edita dalla Sezione CAI dell'Aquila
Bibliografia: L. Grazzini P. Abbate "Guida dei Monti D'Italia - Gran Sasso d'Italia" TCI CAI



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